La casa verticale

Obiettivi di progetto

La ristrutturazione di questo complesso che ha coinvolto due corpi di fabbrica distinti ma confinanti, si è svolta in più fasi di cui le foto restituiscono il risultato finale.
La prima fase dell’intervento risale al 1986 ed ha interessato il primo nucleo (vedi pubblicazione Riabita Marzo 1991 “La casa in verticale”). Successivamente, l’acquisto di una porzione del fabbricato confinante, ha consentito l’ampliamento della zona giorno e la creazione del mio studio professionale.
La ristrutturazione del primo nucleo ha modificato radicalmente la
morfologia della struttura originaria.
Sono stati infatti demoliti i due solai esistenti ed è stata ripartita la volumetria disponibile in modo innovativo configurando un soggiorno a doppia altezza inframezzato dalla zona soppalcata.
Obiettivo principale del progetto era quello di sfruttare al massimo lo spazio tridimensionale per sopperire alla scarsa superficie calpestabile, ribaltando in tal modo il concetto di abitazione tradizionale per reinventare un modo di abitare “in verticale”.

Soluzioni di progetto

L’elemento principe del progetto è la scala concepita non come semplice mezzo di collegamento, bensì quale vero e proprio elemento architettonico.
Ho optato per la soluzione a chiocciola in quanto certamente più “scultorea” e compatta rispetto ad una soluzione ad andamento lineare.
Desideravo che questo elemento fosse visibile in tutti i piani nella sua totalità e che costituisse il primo elemento di “arredo” della casa.
Doveva inoltre essere semplice, tecnica ma non non scarna: la struttura portante di carattere industriale costituita da un tubo unificato in ferro cui sono saldate delle putrelle HEA dimezzate, è completata da pedate in massello di legno di Padouk che stemperano il minimalismo della sua anima metallica.
E’ poi stato naturale progettare gli ambienti che le ruotano intorno: è bastato pensare ai locali soggiorno e cucina (piano terra), studio (piano soppalco), camere letto (piano primo), camera ospiti (mansarda), stanza musica e tv (taverna) in sovrapposizione verticale anzichè in collegamento orizzontale.
Ne è scaturita una abitazione anomala e non convenzionale in cui è possibile per ciascun membro della famiglia trovare uno spazio privato quasi fosse un monolocale ad uso esclusivo ma al tempo stesso ricca di spazi comuni fruibili per la famiglia e dedicati all’ospitalità.